martedì 6 febbraio 2018

I VELI DI SALOMÈ E I SEMPRE NUOVI LABIRINTI

La Salamandra messicana è in grado
di rigenerare organi amputati

Il nome di Voltaire (1694-1778), filosofo, letterato, drammaturgo, saggista, ecc., evoca il sorgere dell’epoca “moderna”, l’epoca del grande entusiasmo illuminista per il sapere razionale, per l’Encyclopédie di Diderot, d'Alembert, Condorcet e compagnia bella. Non tutti sanno che egli fu un naturalista empirico e che aveva fatto esperimenti sulla rigenerazione di interi organi in organismi molto semplici come certi vermetti: in questi esperimenti, egli cercava di capire come fosse possibile che ad alcuni di questi vermetti, una volta decapitati, la testa successivamente ricrescesse.  

Luigi XVI, ghigliottinato il 21 gennaio 1793 in Place de la Concorde da quella rivoluzione che si richiamava, anche, al pensiero di Voltaire, gli sarebbe potuto essere grato se avesse scoperto qualcosa di più sulla rigenerazione della testa. Purtroppo, Voltaire non poté risolvere il mistero e il re non ne poté beneficiare. Voltaire, però, animato dall’ottimismo illuminista, si disse fiducioso sul fatto che, prima o poi, la scienza sarebbe riuscita a svelare il mistero (l’aneddoto su Voltaire è riportato su un numero della rivista Nature del 2013: vedi al LINK).

Decapitazione di Luigi XVI
Fu nel più puro spirito illuminista che ci fu promesso – a partire dagli anni ottanta del secolo scorso – che il sequenziamento completo del genoma (quello umano e anche quello degli altri organismi) avrebbe consentito di risolvere tutti i misteri della biologia. Voltaire avrebbe abbracciato con entusiasmo il progetto. Promesse irrealistiche a parte, qualche piccolo velo comincia finalmente a cadere. Salomè ha iniziato a danzare.
  
La danza di Salomè
La rivista di divulgazione scientifica POPULAR SCIENCE ha recentemente pubblicato un articolo (che una cara amica si è affrettata a inoltrarmi) intitolato SVELATO IL SEGRETO DELLA RIGENERAZIONE (vedi al LINK), in cui si riferisce che diversi gruppi di lavoro stanno lavorando al problema, anche se quello di Luigi XVI dovrà aspettare parecchio prima di essere risolto.
Attraverso il sequenziamento completo del genoma della Salamandra e della Planaria (il vermetto di Voltaire) si è scoperto non tanto che questi organismi possiedono un gene della ricrescita”, ma piuttosto che in entrambe le specie sono assenti interi blocchi di geni che sembrano essere d'importanza vitale per tutti gli altri organismi, poiché si tratta di geni direttamente implicati nello sviluppo degli organismi o nella riparazione del DNA.  

È caduto, dunque, un piccolo velo riguardo alla capacità di rigenerare gli organi, benché il mistero sia ben lungi dall’essere svelato. La caduta di questo velo ha però subito mostrato due altri inquietanti misteri. Il primo è come facciano a sopravvivere questi organismi che non possiedono geni che sono d'importanza vitale per tutti gli altri organismi. Il secondo mistero è che una precisa caratteristica, vale a dire la capacità di rigenerare gli organi, non è associata alla presenza di geni specifici ma all’assenza di geni. È evidente che ne sappiamo poco: anzi, ne sappiamo meno di quel che presumevamo di sapere. Vengono in mente le parole che Alexander von Humboldt (1769-1859) scrisse nell’introduzione a Kosmos, la sua grande opera enciclopedica sulla Descrizione fisica del Mondo: Ogni passo che compiamo verso la pura conoscenza della Natura ci introduce alla soglia di altri labirinti”.

La genetica e i geni si mostrano assai più complessi di quello che, ottimisticamente, ci eravamo immaginato. I geni non sono i tasti di un computer battendo i quali possiamo scrivere parole, frasi, romanzi, poesie: essi sono il computer stesso, e noi siamo ben lontani dal sapere anche solo come questo computer si accende e si spegne. Salomè si è trasformata nell’Idra dalle sette teste, la quale (con buona pace di Luigi XVI) rigenerava immediatamente le teste che le venivano tagliate.  

Idra dalle sette teste




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