Dichiarazione Programmatica

In un articolo del 1922, a proposito di quelli che giudicava errori di valutazione politica da parte di Rosa Luxemburg, Lenin ricordava un vecchio detto russo: “Le aquile possono saltuariamente volare più in basso delle galline, ma le galline non potranno mai salire alle altitudini delle aquile”. Le galline che si travestono d'aquila sono ridicole: pensando a me, trovo che i panni della gallina siano consoni ai miei voli pindarici. E poi, volando bassi, non si rischia di essere travolti dalla vertigine e dalla mancanza di ossigeno delle alte vette. 

Volare ad altezza d'uomo; usare un linguaggio piano e chiaro; affrontare temi comprensibili; affrontare temi che riguardano tutti; non aggredire; non insultare; cercare di capire; criticare, sì, ma in modo costruttivo: questo è il mandato. Questo è il mandato che impongo a me stesso e questi sono i requisiti ineludibili dei miei post e anche quelli dei commenti. Commenti offensivi, ingiustificatamente aggressivi, volgari saranno immancabilmente rimossi. Un augurio di buona conversazione alle aquile modeste e alle galline curiose che vorranno intervenire sul mio blog.

P.S.

Blog e commenti devono essere necessariamente brevi e sintetici. Per natura, però, io sono prolisso perché temo che la semplificazione attenti alla precisione della comunicazione. Farò quindi ogni sforzo per cercare di essere, nel contempo, preciso e sintetico: una vera sfida per me. Dovendo forzatamente trattenere qualcosa nella penna, mi scuso fin d’ora se nei miei blog si riscontrerà una certa incompletezza. Conscio di ciò, vedrò si supplire se proprio il caso con qualche blog in più.   

2 commenti:

  1. Volare basso permette di vedere dettagli che sfuggono ai più. La potenzialità visionaria della piccolezza mi fa pensare a un episodio del Nome della rosa, in cui Guglielmo incontra il maestro vetraio Nicola da Morimondo, che rimpiange la perduta qualità del vetro e dei colori: “«E’ inutile», soggiunse, «non abbiamo più la saggezza degli antichi, è finita l’epoca dei giganti!». «Siamo nani», ammise Guglielmo, «ma nani che stanno sulle spalle di quei giganti, e nella nostra pochezza riusciamo talora a vedere più lontano di loro sull’orizzonte»”. In un’epoca in cui ci si illude di poter ottenere tutto e subito, mi pare molto utile rivendicare l’onesto volo delle galline, che magari non raggiunge le spalle dei giganti, ma può comunque dischiudere nuovi scorci e visuali inedite. Contro il luogo comune, bisogna però pensare a galline molto intelligenti, ancorché umili. Ci sono, io le ho incontrate.

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    1. Cochi e Renato cantavano: "La gallina non è un animale ... intelligente...Lo si capisce, lo si capisce, da come guarda la gente". Il neuroscienziato Giorgio Vallortigara, al contrario, nel suo "Cervello di gallina - Visite (guidate) tra etologia e neuroscienze", suggerisce che la gallina sia un animale discretamente intelligente. Insomma, paese che vai, gallina che trovi: non tutte le galline nascono uguali.

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