STARBUCKS E GLI ALTRI: TROPPO ZUCCHERO FA MALE

Leggo, sul Corriere della Sera del 29 febbraio, un’intervista con Howard Schultz, presidente della catena americana di ristorazione Starbucks:  Il mio caffè conquisterà anche l’Italia. Pronti a investire milioni di dollari e creare posti di lavoro.
Non so se inserire questa dichiarazione nella categoria delle buone notizie o in quella delle cattive (il mio naso mi farebbe propendere per la seconda). 

Il fatto è che una decina di giorni fa avevo letto sulla rivista inglese The Canary un articolo intitolato La vostra bevanda Starbucks mattutina può contenere 25 cucchiaini di zucchero. Leggere la notizia e fare un salto sulla sedia è stato tutt’uno perché 25 cucchiaini corrispondono a 99 grammi di zucchero, grammo più grammo meno (il che equivale a 348 calorie, come un bel piatto di pasta). Il salto sulla sedia l’aveva fatto anche Matteo Persivale il quale, proprio sulle colonne del Corriere della Sera aveva pubblicato in quei giorni un articolo (che mi era sfuggito) intitolato proprio Una bevanda alla frutta da Starbucks? Contiene 25 cucchiaini di zucchero. 

La bevanda incriminata si chiama Hot Mulled Fruit ed è una specie di punch aromatizzato alla cannella e guarnito con fettine d’arancio.

“Addolcire la vita (e le bevande)”, pensavo, “farà parte di una strategia segreta per attirare e fidelizzare i clienti”. Mi sbagliavo: non si tratta di una strategia segreta. Molto correttamente, infatti, Starbucks dichiara, nero su bianco, le quantità di zucchero, carboidrati, grassi e calorie contenuti nei prodotti da banco in vendita. Questo elenco si chiama Starbucks Beverage Nutrition Information ed è direttamente consultabile online. Niente di segreto, quindi. Segreto no, ma allucinante si.

Hot Mulled Fruit - Starbucks

Tutto il cancan è stato sollevato da Action on Sugar (un'associazione inglese senza fini di lucro che si occupa degli effetti sulla salute dell’assunzione eccessiva di zucchero) che ha pubblicato una classifica della quantità di zucchero contenuta nelle bevande vendute dalle più importanti catene alimentari che operano in Inghilterra. La Hot Mulled Fruit di Starbucks era in testa alla classifica.

Troppo zucchero fa male. Le bevande zuccherate sono le maggiori responsabili, sia negli adulti che nei bambini, dell’obesità e rappresentano il maggior fattore che favorisce l’insorgere del diabete. L’obesità, con tutte le conseguenze negative per la salute, sta diventando una piaga sociale, soprattutto per le classi meno abbienti: oltre a ridurre l’aspettativa di vita di circa 7-10 anni, è diventata una delle prime cause di morte.

Che fare? C’è chi dice che sarebbe opportuna una specifica tassa sullo zucchero. C’è chi, come il cuoco e conduttore televisivo Jamie Oliver, fa della campagna contro l’obesità infantile un impegno personale sociale e politico. E noi che cosa possiamo fare? Informazione, consapevolezza e buon  senso. 

Ci sono altre cose, forse, oltre allo zucchero, che possono addolcire la vita senza accorciarla.