Poche persone hanno così
profondamente influenzato la cultura occidentale come Darwin.
Di per sé questo
fatto mi sembra un motivo sufficientemente buono per cercare di approfondire il
pensiero di Darwin e l’influenza che questo ha avuto sul pensiero occidentale,
diventandone uno dei paradigmi.
Da alcuni anni dedico parte del mio tempo ad approfondire questo tema. Ciò mi ha portato a voler leggere in originale i lavori di Darwin: questa cosa mi ha fatto capire che molti (ma proprio molti) di quelli che parlano di Darwin e del darwinismo non hanno mai letto in prima persona ciò che Darwin ha scritto e non hanno mai ragionato sul contesto in cui Darwin ha lavorato né sui modi attraverso cui egli ha maturato il proprio pensiero. È come parlare di trofie al pesto, avendone sentito parlare ma non avendole mai viste né assaggiate.
Da alcuni anni dedico parte del mio tempo ad approfondire questo tema. Ciò mi ha portato a voler leggere in originale i lavori di Darwin: questa cosa mi ha fatto capire che molti (ma proprio molti) di quelli che parlano di Darwin e del darwinismo non hanno mai letto in prima persona ciò che Darwin ha scritto e non hanno mai ragionato sul contesto in cui Darwin ha lavorato né sui modi attraverso cui egli ha maturato il proprio pensiero. È come parlare di trofie al pesto, avendone sentito parlare ma non avendole mai viste né assaggiate.
In questi miei
approfondimenti, due cose mi hanno particolarmente attratto. La prima è il
procedimento scientifico, il processo mentale, e il coinvolgimento umano e
personale che hanno portato Darwin a concepire la sua teoria evoluzionistica e
a mettere insieme le prove empiriche atte a costruire un modello teorico
dell’evoluzione. Su questo tema ho scritto un saggio il cui titolo potrebbe
essere “L’arduo cammino di Darwin” o “I dilemmi di Darwin” che spero possa
essere pubblicato entro il 2016.
Darwin nel 1842 col figlio William Erasmus