mercoledì 31 luglio 2019

LA STRANA E POCO NOTA ORIGINE DEL TERMINE DARWINISMO


Oggi non vi è persona che leggendo o ascoltando la parola darwinismo non pensi alla teoria dell’evoluzione, resa famosa da Charles Darwin con le sue più famose opere sull'argomento: L’Origine delle Specie (1859) e L'Origine dell'Uomo e la selezione sessuale (1871). 

L'espressione darwinismoriassume in un unico termine tutto ciò che fa capo alla teoria sviluppata da Darwin e agli ulteriori sviluppi apportati alla teoria originale in seguito alle successive scoperte. Sorprendentemente però, l'espressione nasce in un contesto differente, un contesto poetico, e di questa storia ben pochi sono al corrente.

Samuel T. Coleridge
Tutto comincia con Samuel Taylor Coleridge (1772-1834), il famoso poeta che assieme a William Wordsworth (1770-1850) diede vita al movimento romantico nella poesia inglese. A questo movimento aderiranno molti nomi inglesi famosi (John Keats, Percy e Mary Shelley, William Blake, George Byron): nell’Ottocento, il romanticismo diverrà il movimento poetico dominante in tutto l’Occidente. Coleridge coniò il termine Darwinizing” (darwinizzante) in riferimento allo stile poetico di Erasmus Darwin, il poliedrico nonno di Charles. In breve tempo, il termine Darwinism (darwinismo) sostituì il più complicato “darwinizzante”, ma sempre in riferimento alla poetica di nonno Erasmus.

Erasmus Darwin
Tutto ciò richiede una spiegazione.
Erasmus Darwin (1731-1802) fu uno dei maggiori rappresentanti del pensiero illuministico in Inghilterra. Medico di professione, era anche un valente naturalista, appassionato di fossili, sostenitore delle tesi trasformistiche che anticipavano quelle evoluzionistiche. Fu anche un attivo sostenitore dei movimenti a sostegno del diritto alla scolarizzazione delle donne, e un convinto attivista per l'abolizione dello schiavismo.

Icona simbolo della Società Inglese contro la Schiavitù
Fu anche un fervido inventore ed inventò, tra le altre cose, due dispositivi che fanno di lui un visionario antesignano: una macchina “parlante” con “laringe” meccanica, e una sorta di fotocopiatrice in grado di riprodurre documenti. Fu amico di Benjamin Franklin, simpatizzò per la rivoluzione americana e per quella francese.

Oltre a tutto ciò, Erasmus fu anche poeta e pubblicò alcuni saggi naturalistici in forma di poema epico. Il poema scientifico di maggior successo fu The Botanic Garden (Il Giardino Botanico), un’opera monumentale in rima baciata, il cui scopo era la divulgazione scientifica a livello enciclopedico, includendo la botanica e le scienze naturali, le più recenti scoperte scientifiche (tra cui l'elettromagnetismo), la storia del cosmo. Il frammento qui riportato (sulle forze geologiche) ne è un minuscolo esempio.

The Giant-Power that forms earth's remotest caves
Lifts with strong arm her dark reluctant waves.
Each cavern'd rock, and hidden den explores,
Drags her dark Coals, and digs her shining ores.[1]

Samuel Coleridge che considerava Erasmus “il più inventivo dei filosofi della natura” aveva quindi coniato un termine, Darwinizing, per descrivere il particolare talento poetico (più tecnico che lirico) di Erasmus. Un altro poeta romantico, Percy Shelley (1792-1822), prendeva un po’ in giro lo stile artificioso e ampolloso di Erasmus che egli non apprezzava gran che, e definiva il suo successo editoriale come il vortice popolare del Darwinismo” (the popular vortex of Darwinism).[2] Al contrario, la moglie di Percy, Mary Shelley (1797-1851), ricorreva volentieri ad alcune immagini “romantiche” evocate nei poemi di Erasmus, e ricorse ai suoi scritti divulgativi e agli esperimenti sul galvanismo effettuati dallo stesso Erasmus per creare un appiglio “scientifico” alla forza vitale che avrebbe dato vita e forma a Frankenstein, il moderno Prometeo (1818).
Nella prefazione al suo Frankenstein, la Shelley recita infatti: «Il caso di cui tratta questo romanzo è stato giudicato non impossibile a verificarsi dal dottor Darwin e da alcuni fisiologi tedeschi». Con Frankenstein, Mary Shelley diede origine a un genere letterario: quello della fantascienza. Si può pertanto affermare che gli scrittori di genere che di lì a poco seguiranno (Robert Stevenson, Bram Stoker, Edgar Allan Poe, Oscar Wilde, George Herbert Wells) affondano in qualche modo le proprie radici narrative nella popolare e immaginifica divulgazione scientifica di Erasmus.
Verso gli anni ’40 dell’Ottocento, il Romanticismo come rivoluzione letteraria e la Rivoluzione Industriale come sconvolgimento socioeconomico sfumano in altri movimenti letterari e sociopolitici. Nasce l’era vittoriana, con la sua letteratura, la sua economia, le sue contrapposizioni ideologiche, la sua scienza. E a questa nuova era appartiene il giovane nipote di Erasmus, Charles. Le sue idee rivoluzionarie sconvolsero l'immagine che l’uomo aveva di se stesso, che passa dalla somiglianza a Dio a quella di un cugino non troppo lontano delle scimmie. Molti non accetteranno mai tale ipotesi. Da allora, il termine “Darwinismo” passa di mano, non più ad indicare lo stile poetico del nonno, ma ad indicare le ben più eterodosse idee del nipote.  

Charles Darwin



[1] L'enorme potenza che forma le grotte più remote della terra / solleva con braccio forte le sue onde scure e riluttanti. / Ogni caverna di roccia, e la tana nascosta esplora, / trascina i suoi carboni scuri, e scava i suoi minerali lucenti.
[2] James T. Costa. Wallace, Darwin, and the Origin of Species. Harvard University Press, 2014. ebook Kindle. Posizione del Kindle: 4678.

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