Nel rapporto tra scienza e società, non c’è oggi argomento più caldo di quello che riguarda il clima. In questo delicato rapporto, nel quale la politica e l’economia giocano un ruolo determinante, è entrato il fenomeno Greta Thunberg a sparigliare completamente le carte.
Greta Thunberg |
Non intendo affrontare il tema
dei denigratori per professione o per diletto: non è un tema, questo, per
persone serie. E comunque, a scanso di equivoci, affermo di stare dalla parte
di Greta, non foss’altro per l’ondata a livello globale che il suo
intervento (ovviamente supportato da chi ha interessi anche economici nella
soluzione dei temi climatici) è riuscita a sollevare tra i giovani i quali
manifestano l’intenzione di appropriarsi del proprio domani.
Milano, 27 settembre 2019 - manifestazione per il clima |
Quello che mi interessa è mettere in luce la questione del linguaggio. Tra le decine di migliaia di commenti che intasano giornali e social media mi sono soffermato pochi giorni fa sull'intervento di Roberto Battiston, (fisico ed ex Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana) pubblicato da Huffington Post intitolato "Perché io, scienziato, credo che Greta abbia ragione". Battiston afferma che Greta è nel giusto in quanto per risolvere il problema la ragazza svedese si affida alla scienza affermando “non ascoltate me, ascoltate la scienza” (vai al LINK). Un'affermazione singolarmente simile viene da parte di alcuni denigratori di Greta: “Che ce ne facciamo delle parole di una ragazzina dato che gli scienziati parlano del rischio climatico da cinquant’anni!”. Il Prof. Battiston fa seguire alle proprie affermazioni un articolo esaustivo e scientificamente ineccepibile che, non ostante le lodevoli intenzioni divulgative, immagino sia risultato poco comprensibile per una enorme fetta della popolazione italiana. Non c’è da stupirsi. La scienza è difficile non solo da fare ma anche da spiegare. Gli scienziati, eccellenze comprese, faticano a rendersi conto di quanto il loro linguaggio spaventi e allontani la gente. É difficilissimo tradurre in parole semplici argomenti complessi ma per farsi capire da tutti è necessario sacrificare i dettagli e semplificare il linguaggio.
Greta utilizza messaggi brevi e diretti, che giungono allo stomaco prima di risalire al cervello. Per lo più, gli scienziati parlano al cervello ma molti dei loro messaggi finiscono col perdersi prima di arrivare al cuore e allo stomaco di chi li legge. I messaggi di Greta, al contrario, hanno la purezza quasi ingenua delle accuse che da sempre gli adolescenti gettano in faccia agli adulti. C’è chi ha scritto che il suo linguaggio è populista. Questa, che sembra una accusa, contiene un seme di verità se si vuole dare al termine populista la connotazione di un messaggio semplice e immediato che veicola significati che giungono senza mediazioni alle persone comuni e le coinvolgono profondamente. Sappiamo bene come, in politica, i messaggi populisti siano straordinariamente efficaci, coinvolgenti e molto spesso pericolosi. Per una volta che un linguaggio “populista” veicola messaggi utili e alti, sarebbe forse il caso di considerarli con maggiore benevolenza.
Greta non è “la soluzione. L'adolescente svedese è diventata l’icona di un risveglio che non poteva
attendere oltre. Non si può pretendere che Greta sia diventata un’icona solo
con la farina del suo sacco. Certamente ci sono investitori, capitali, politici
ed esperti di marketing dietro all'icona (pochi che l’hanno sostenuta fin dall'inizio e i soliti
molti che si sono accodati dopo che ha avuto successo). D’altra parte, non solo
gli hamburger più tossici, ma anche le merendine più sane hanno bisogno di
marketing, packaging, e pubblicità. Da sempre, per diffondersi, le idee hanno avuto bisogno del sostegno di icone, di simboli, di bandiere, il cui minimo comun denominatore è la semplicità e l'immediatezza del linguaggio. La difesa del pianeta non ha forse bisogno
dello stesso sostegno? Un linguaggio alla portata di tutti, come quello di
Greta, è di fondamentale importanza per creare il dovuto sostegno, aprendo la
strada a chi (scienziati, politici, imprenditori, e noi stessi con i nostri
comportamenti individuali) potrà mettere in atto le giuste soluzioni.
Politici che discutono di riscaldamento globale - Installazione, Berlino 2019 |
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